“Quello che un tempo si era soliti chiamare boogie-woogie, blues o rhythm and blues, oggi è il rock”. Così diceva Chuck Berry negli anni ‘50, sottolineando l’importanza di questo genere per quella che è tutta la musica dei giorni nostri! Ma cos’è il boogie-woogie? Si tratta di un ballo dallo stile vivace e scatenato che deriva direttamente dal lindy hop e dagli altri balli swing degli anni ‘30. Dagli Stati Uniti è arrivato in Europa grazie ai soldati americani, che lo ballavano nel corso della Seconda Guerra Mondiale; da noi invece è arrivato qualche anno dopo, diffondendosi soprattutto nel corso dei primi anni ‘70…
Come si balla il boogie-woogie?
Il percorso di questo ballo inizia molto lontano, e come abbiamo detto ci ha messo un bel po’ di tempo per attecchire anche qua in Italia; tuttavia nel frattempo si è evoluto molto e oggi come oggi è un ballo molto complesso, che in molti paesi europei è al centro di gare e competizioni. A noi piace considerarlo come una semplice danza sociale, con la quale divertirsi nelle serate a tema in compagnia di altri appassionati!
Il boogie woogie si balla solitamente sui 6-count e si fonda sugli stessi giochi di gambe degli altri balli swing, adattandoli però ad un altro tipo di musica: le ritmiche e le melodie suonate al pianoforte, sincopate e ripetitive, hanno contribuito a formare una danza frenetica e perfetta per i movimenti e le acrobazie improvvisate. Molti ballerini inesperti guardando una coppia alle prese con il boogie woogie potrebbe infatti pensare che derivi dal rock and roll, ma è bene ricordare che si tratta invece dell’esatto contrario! Le comunità afroamericane, dopotutto, ballavano su queste stesse note ben prima dell’avvento di Elvis e dello stesso Chuck Berry.
Stile e tecnica nel boogie-woogie
Come abbiamo poc’anzi sottolineato, il boogie woogie si balla in 6-count; in tanti però se ne chiedono il motivo, soprattutto dopo aver ascoltato la musica che è invece in 8-count. La risposta è piuttosto semplice ed ha un fascino non indifferente che esemplifica al meglio la bellezza dei balli swing: legare il boogie ad una rigida struttura in 8-count risulterebbe infatti limitante.
Gran parte del divertimento risiede infatti nella flessibilità di questo genere, che proprio per la sua libertà (un ballerino può spaziare su figure a 4, 6, 10 o più count senza limiti se non quelli della propria creatività) risulta incredibilmente divertente e stimolante. Improvvisazione, dunque, ma anche capacità interpretativa.
Per sintetizzare, potremmo quasi dire che non si tratta di uno stile di ballo precostituito ma che si costruisce su misura, di volta in volta, sulla musica stessa!
Il boogie nella cultura popolare: curiosità e aneddoti
Il boogie non ha influenzato in maniera indelebile solo la musica a venire: anche altre arti e forme espressive sono state ispirate da questi ritmi fin dai primi tempi della loro comparsa nelle sale da ballo.
Negli anni ‘40 anche il celebre pittore Piet Mondrian, appena trasferitosi a New York dai Paesi Bassi, rimase istantaneamente fulminato dall’esuberanza del boogie; un amore a prima vista che lo portò alla realizzazione di uno dei suoi ultimi quadri, che l’artista decise di dedicare proprio a questo ballo: “Broadway Boogie Woogie”, per l’appunto, nelle cui forme – e negli inconfondibili colori – sembra proprio di riuscire a distinguere il brulicare della vita a Manhattan… una città esuberante e incontenibile, proprio come il boogie woogie.
Un ballo che nonostante gli anni non smette di affascinare e di stregare gli appassionati di musica e danza. Se volete saperne di più sul mondo del boogie e di tutto ciò che lo circonda – il jazz, il rock and roll e i relativi balli – vi invitiamo a seguire il magazine di Stile Millelire, una vera e propria miniera d’oro per ogni aspirante ballerino!