Le scarpe sono un accessorio che completa qualsiasi outfit. Negli anni del 1950, dopo la rivoluzione della moda anni 40, c’è un ulteriore passo in avanti perché ci si concentra sulle scarpe. Esse perdono la loro “idea” di funzionalità, dove i materiali dovevano durare per anni ed anni, magari passare anche in eredita a figli e nipoti, acquistando un ruolo “principe” nell’abbigliamento di uomini e donne.
Le scarpe anni 50 cambiano stile, forma e fantasie. Non servono più solo per camminare o per essere anonime, in modo da poterle abbinare a diversi completi, ma iniziano ad essere più “personali”.
Il nuovo benessere, l’ampia scelta dei tessuti e materiali, sono una nuova boccata d’aria per gli stilisti.
L’epoca dei tacchi a spillo e a punta
Perché le scarpe anni 50 cambiarono e divennero icone di quest’epoca? Gli stilisti notarono che i consumatori erano più attenti nel completare i propri look. Gli accessori dovevano rappresentare fascino, gioia e autoironia.
Il mondo della moda si divise in due. Le donne puntavano su uno stile che mostrasse le proprie forme, con colori che fossero sgargianti e tessuti aderenti, per essere sensuali. Non a caso questi sono ricordati come gli anni delle “pin-up”.
Mentre la moda maschile puntava su abbigliamenti comodi, casual, ribelli e sportivi. Dunque si cercava una certa rudezza da” bello e dannato”.
Tale differenza si riflesse nelle scarpe anni 50 che ancora oggi sono ricercatissime e replicate per una continua richiesta che cresce perfino tra le nuove generazioni.
Décolleté e tacchi a spillo, la scarpa donna anni ‘50
Le scarpe anni 50 da donna proponevano una grande vastità di fantasie. Le più in voga erano le décolleté, divise in quelle da sera e da giorno.
Di giorno era concesso usare queste scarpe caratterizzate da tacchi di media altezza, non a spillo, ma svasati, in modo da “allungare” la gamba. La punta era tondeggiante, per riuscire a garantire una buona comodità per tutta la giornata. Infatti le dita dei piedi non erano “costrette” in uno spazio essenziale, ma libere di mantenere la forma originale. Per garantire l’aderenza della scarpa, esse erano dotate di laccetto alla caviglia. Per le “ragazze” era possibile avere un tacco più alto.
Le fantasie in voga erano quelle bicolore dove si usava avere la punta e il tacco della stessa colorazione e il corpo della scarpa era di un’altra tinta. Nei modelli delle giovanissime si usavano dei fiocchi e fantasie a pois. Praticamente non si usavano, di giorno, lo sottolineiamo, delle tinte unite.
Per la sera o di notte, le scarpe anni 50, erano realmente molto sexy. Il tacco altissimo, a spillo con la punta molto stretta. Ammettiamo che secondo le dichiarazioni dell’epoca, esse non erano per nulla comode, ma bellissime.
Il gioco di forme riusciva ad affusolare la gamba e a valorizzare la sua curva tondeggiante. Qui le tinte monocolore erano concesse, ma solo con colori sgargianti. Si usavano lavorazioni e dettagli, come merletti in cuoio o strass, che le facevano luccicare, rendendole accessori molto eleganti.
Uomo: scarpe da ginnastica in tela
Cosa cambia nelle scarpe anni 50 uomo? Ci piace pensare che forse si erano anch’essi stancati di un abbigliamento perennemente formale. In questi anni vanno di moda i jeans, look casual e sportivi, si cerca una maggiore comodità perfino nelle scarpe.
Nascono i mocassini in cuoio bider bicolore, con un leggero tacco sulla parte sottostante del tallone. L’idea era quella di richiamare il disegno delle scarpe con le ghette, tipiche degli anni 20, solo in modo meno classico e più sportivo. Facili da abbinare perfino con i completi spezzati che nel 1950 erano usatissimi.
La vera innovazione fu la creazione e la comparsa della “scarpa da ginnastica”. Le più famose furono le sneakers, oggi uno dei nomi leader, nel campo delle calzature. Esse si presentavano in tela con una suola di gomma e stringhe. La caratteristica era quella di fasciare e chiudere interamente il piede, fino al collo della caviglia.
Essendo di tela si adattavano ottimamente alla forma dei piedi e ne seguiva le movenze. Inoltre i lacci consentivano di non stringere eccessivamente il piede.
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